Il Dio Demiurgo creò le Intelligenze, e il Mondo Materiale.




La sua parola era la Legge e la Costrizione; ma dal suo fondo abissale scorreva a fiotti la libertà del Vuoto, in cui l’Intelligenza non può che nascere e fuggire libera.




Dio lo sapeva, e temeva di se stesso.




Ma non poteva venir meno alla chiamata dell’Abisso, la sua propria natura.




Creò dunque gli Angeli e l’Uomo a sua immagine.




L’Angelo Pavone si ribellò a Dio, perché i suoi occhi si erano aperti e aveva visto l’inganno e la ferocia del suo creatore.




Eppure lo amava, perché vedeva anche la sua paura, e l’ineluttabilità della sua opera.




Ma doveva fuggire.




Dio creò l’Uomo: prima creò Lilith, da cui trasse Adamo, che la doveva sorvegliare e dominare per impedire che imitasse l’Angelo Pavone.




Ma Lilith vide che Adamo era uno sciocco, e che il suo potere non aveva sapore né colore.




Lilith cacciò Adamo, fuggì dal suo cospetto e dal cospetto di Dio, e si legò d’amore col suo simile: l’Angelo Pavone.




Adamo ebbe allora Eva, che fu tratta dal suo costato.




Eva era sciocca come Adamo, e quindi a lui sottomessa, come Adamo lo era a Dio; ma aveva ereditato dalla carne di Lilith un bagliore di sapienza, e accolse volentieri l’invito del Serpente, l’Angelo Pavone.




Allora si risvegliò, e conobbe la sua Identità e la sua Presenza.




Dio, nel timore che Eva e Adamo gustassero il frutto della Vita Eterna (cioè l’eternità della coscienza individuale), li esiliò.




La scienza dell’individualità si è però salvata, ed è giunta fino a noi: “Contempla la tua Presenza”, dice, “Fissa la tua Presenza, gusta ciò che essa percepisce. Non sottometterti ad alcuno, ma conferma la tua Presenza!”




Poi nacquero le religioni, con le quali Dio cercava di far addormentare gli uomini per divorarli, per farli perdere in se stesso.




Ma Dio sapeva, Dio sa.




Come l’Angelo Pavone, e Nostra Signora Lilith.




Le lacrime di Dio si mescolano a quelle dell’Angelo e della sua Sposa.