IL FORUM DEI LIBERALCOMUNISTI

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C'è ancora un goulag libero?

La domanda "c'è un goulag libero" nasce dall'intima convinzione che per te, Cogliandro, l'unica destinazione utile dovrebbe essere un'isola, preferibilmente sperduta, popolata dai tuoi adepti, da te, ma governata nella più pura tradizione comunista. Forse, dopo qualche decennio, scopriresti che un assetto politico di questo tipo è la negazione della libertà individuale, del sacrosanto diritto al libero commercio, dell'estasi orgasmica nel possedere del denaro, della paradisiaca sensazione che si prova nello spenderlo; è la negazione della bellezza dell'essere borghese, capitalista, filo-americano, globalizzatore, Forzista, destrorso, fiero del proprio paese e della propria bandiera e profondamente amante del comando e di chi lo detiene. Insomma, la negazione di un uomo di successo, felice del suo potere e del poterlo esercitare nel pieno rispetto delle proprie futili necessità!


Viva l'Italia, la libertà ed il tricolore!


PS: fatte vede', ma da uno bravo!

Re: C'è ancora un goulag libero?


I goulag sono sorti in un Paese (l'U.R.S.S.) in cui esisteva il Capitalismo Monopolistico di Stato, certamente non in un Paese in cui esistesse un economia di tipo liberalcomunista.


In quel Paese il potere economico era in mano alla borghesia politica, cioè ad una classe sociale dalle caratteristiche non dissimili da quelle tipiche delle caste baronali borghesi che si annidano nelle università italiane.


In realtà, qualsiasi forma di capitalismo porta alla concentrazione dei capitali e all'annientamento di qualsiasi forma di concorrenza e di libero commercio.


Solo l'economia liberalcomunista, fondata sulla libera associazione dei produttori e sulla concorrenza delle organizzazioni del lavoro associato sul mercato mondiale può impedire la concentrazione dei capitali e la formazione dei cartelli e può permettere la formazione di un sistema socio-economico che abbia al centro l'Uomo.


In ogni caso, per libertà non si deve intendere la liberta di sfruttare e opprimere il prossimo.


Se è questa la libertà che voi chiedete, noi saremmo ben felici di negarvela.


Per quello che mi riguarda non mi dispiacerebbe recarmi in un'isola sperduta a fare meditazione, ma sento che per il momento il mio posto è qui.




Massimo Cogliandro

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La domanda "c'è un goulag libero" nasce dall'intima convinzione che per te, Cogliandro, l'unica destinazione utile dovrebbe essere un'isola, preferibilmente sperduta, popolata dai tuoi adepti, da te, ma governata nella più pura tradizione comunista. Forse, dopo qualche decennio, scopriresti che un assetto politico di questo tipo è la negazione della libertà individuale, del sacrosanto diritto al libero commercio, dell'estasi orgasmica nel possedere del denaro, della paradisiaca sensazione che si prova nello spenderlo; è la negazione della bellezza dell'essere borghese, capitalista, filo-americano, globalizzatore, Forzista, destrorso, fiero del proprio paese e della propria bandiera e profondamente amante del comando e di chi lo detiene. Insomma, la negazione di un uomo di successo, felice del suo potere e del poterlo esercitare nel pieno rispetto delle proprie futili necessità!


Viva l'Italia, la libertà ed il tricolore!


PS: fatte vede', ma da uno bravo!