IL FORUM DEI LIBERALCOMUNISTI

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I Rosacroce e lo gnosticismo: la gnosi come purificazione alchemica

La Fraternità della Rosacroce si manifesta per la prima volta in Europa nel 1614.


Incitando a una rinascita del pensiero ermetico e gnostico essa tenta tramite i suoi scritti di rianimare il profondo lavoro liberatore del Cristianesimo originale: la risurrezione dell'Uomo Interiore, il risveglio del Divino nascosto nel cuore dell'Uomo.


Essa presenta al mondo una riforma generale dell'arte, della scienza e della religione, una vasta sintesi di Bontà, di Verità e di Giustizia, nella quale gli sforzi umani possono orientarsi sulla realizzazione dello scopo elevato della Vita.


I suoi inviati sono fra i più grandi spiriti dell'epoca J. V. Andreae, A. Comenius, J. Böhme ...


Attraverso il mito di Cristiano Rosacroce, è presentato un rinnovamento totale dell'uomo e dell'umanità. Egli è il prototipo del cristiano che fa sbocciare la Rosa dell'Anima liberata, sulla croce del suo proprio corpo, tramite ad una radicale trasformazione alchemica.


Nella nostra epoca Jan van Rijckenborgh e Catharose de Petri, fondando la Rosacroce d'Oro, ebbero per compito di rivelare chiaramente gli insegnamenti spirituali ancora velati in questi testi del passato.


Essi hanno così reso attuale e accessibile a tutti l'insegnamento e il cammino della Liberazione dell'uomo-anima-spirito, dell'uomo microcosmo, immagine e compendio dell'universo.




Esiste un'unica sorgente originale, un'alta conoscenza, una Gnosi, che in tutti i tempi incita gli uomini a ritrovare l'accesso a un tutt'altro stato d'essere, attraverso un cammino iniziatico.


All'inizio è indispensabile che la necessità d'una tale trasformazione interiore del cuore e della mente sia ben presente nel cercatore. Egli, inoltre, creerà in se stesso le condizioni fisiche, psichiche ed emotive, indispensabili a l'emergenza di un nuovo principio di coscienza. Delle forze d'anima nuove, faranno di lui un uomo vero, capace di pensare, di volere e d'agire conformemente alle esigenze spirituali interiori.


Questo scopo sublime al quale ogni uomo è chiamato da sempre, implica il rigetto d'ogni illusione, d'ogni legame a delle autorità, a dei maestri visibili e invisibili, nell'"al di qua" come nei mondi sottili dell'"aldilà".