IL FORUM DEI LIBERALCOMUNISTI

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Il logos

La prevalente corrente di pensiero nei due secoli passati ha costantemente sostenuto la assoluta grecità del logos platonico e cristiano (Giovanni I: verbo dimporava presso Dio, e ciò che Dio era, il Verbo era, il Verbo quindi era con Dio all'inizio, e attraverso il Verbo tutte le cose vennero in essere ...). La problematica connessa circa la presumibile - anzi estremamente probabile - derivazione del logos platonico e poi cristiano dall'Egitto risale all'indomani della traduzione e pubblicazione della cosìdetta Teologia Menfita ad opera di J. Breasted agli inizi del novecento. Il reperto in questione chiamasi "L'Iscrizione di Shabaka" (ca. 710 bc - attualmente al British Museum reperto n. 498 denominato "Shabaka Stone") e consiste in una stele di granito (1,37 x 0,92) sulla quale per ordine dell'omonimo faraone fu ricopiato un testo più antico risalente all'Antico Regno (III mill. bc). In sostanza questo reperto descrive una "cosmogonia" secondo la quale Ptah, dio locale di Menfi e la sua emanazione Atum (da non confondersi con Aton) furono gli esseri primigeni. Ptah creò il mondo nel proprio cuore (nell'antichità si riteneva, com'è noto, quest'organo custode della ragione), sede della sua mente (noos greco che molto verosimilmente deriva dall'egiziano antico nh3 quale testimonianza dell'assorbimento nel pensiero filosofico greco del mito egizio) e lo attualizzò tramite la "lingua", l'atto della parola. Il Breasted cita esplicitamente quanto appresso: "... la succitata concezione del mondo offre fondamento sufficiente a suggerire l'idea che i più tardi concetti di nous e logos che sin quì si ritenevano introdotti in Egitto in data molto più tarda (ndr: allusione al pensiero greco introdotto in epoca tolemaica in Egitto) fossero già presenti in quest'epoca remota (ndr.: allusione all'Antico Regno)". Il Breasted prosegue: "... la tradizione greca circa l'origine della propria filosofia in Egitto contiene quindi indubbiamente più verità di quanto si sia disposti ad ammettere in anni recenti (ndr.: allusione alla forte conflittualità agli inizi del novecento in seno agli studiosi di matrice arianista). (J. H. Breasted pag. 54 The Philosophy of a Memphite priest, ed. 1901 e riedizione Chicago Ill. 1912). In proposito cito il pensiero di un altro grande studioso di queste problematiche J. Wilson che testualmente afferma: " Cette idée de l'existence d'un principe rationnel à l'origine du monde est très proche de la doctrine du Logos (pag. 59-60 L'Egypte vie et mort d'une civilisation - Paris Arthaud 1961). Insomma il logos platonico-aristotelico e poi cristiano derivano da queste concezioni cosmogoniche risalenti a duemila anni "avant l'ère de Platon". Il Verbo (in egiziano antico ns-parola) è in sostanza l'espressione concreta del pensiero del demiurgo-creatore. Il Verbo è l'estrinsecazione concreta del creatore e gli egizi credettero fermamente sull'efficacia della parola rituale o magica "emanata dal primo motore". Il cuore (h3tyw = pensiero - ragione) conosceva l'idea dell'universo e la "lingua" realizzava concretamente l'idea espressa dal cuore ed i suoi comandamenti. Il concetto del logos fu poi acquisito nella sua intierezza dagli gnostici allorché tale corrente creò la duplice concezione della ideologia cristiana: volgo da una parte ed eletti dall'altra, cioè i colti, gli gnostici verì interpreti e depositari del Verbo cristiano. Ma questa è un'altra storia.


Cordialmente Mario Menichetti.




----- Original Message -----


From: Massimo Cogliandro


To: Mario Menichetti


Sent: Sunday, July 15, 2001 9:55 PM


Subject: logos






Gent. sig. Mario,


in una lettera lei mi ha scritto che la dottrina del logos è nata in Egitto.


Bene, mi interesserebbe sapere che cosa intendevano in origine gli egiziani per "logos".


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro