IL FORUM DEI LIBERALCOMUNISTI

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x Massimo Cogliandro

Ho avuto modo di apprezzare il suo sito web valutandolo in modo positivo. Da anni studio le antiche scritture egizie nelle molteplici forme (demotico-jeratico ecc.). Lo studio di queste scritture mi ha fatto accostare alla speculazione filosofica e per essere più preciso al link esistente tra Grecia ed Egitto. Mi farebbe piacere se vorrà visitare il mio sito ancora in fase di "costruzione" per un suo sincero parere sulle tematiche in esso espresse. Cordialmente Mario.


Il sito è: http://digilander.iol.it/sesebi/


Ermetismo e gnosticismo


Gentile sig. Mario,


ho visitato il suo sito e l'ho trovato estremamente interessante.


Sul tema degli scritti ermetici devo dire che il Casaubon aveva ragione ma solo in parte: gli scriti ermetici, infatti, sono nati dalla inedita fusione della visione platonico-cristiana di certe scuole gnostiche (penso in particolare alle scuole valentiniane) con la sapienza sacerdotrale tradizionale egizia.


Il suo saggio relativo ad Akhenaton contiene degli spunti di ricerca molto interessanti degni di essere sviluppati...


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Ho avuto modo di apprezzare il suo sito web valutandolo in modo positivo. Da anni studio le antiche scritture egizie nelle molteplici forme (demotico-jeratico ecc.). Lo studio di queste scritture mi ha fatto accostare alla speculazione filosofica e per essere più preciso al link esistente tra Grecia ed Egitto. Mi farebbe piacere se vorrà visitare il mio sito ancora in fase di "costruzione" per un suo sincero parere sulle tematiche in esso espresse. Cordialmente Mario.


Il sito è: http://digilander.iol.it/sesebi/


Re: Ermetismo e gnosticismo


Egregio Sig. Cogliandro,


la ringrazio per aver "visitato" il mio sito e per aver manifestato apprezzamenti in proposito. Quanto al problema dell'ermetismo rilevo che il suo orientamento si allinea con la prevalente dottrina "tradizionalista" facente capo al Festugière, Walter Scott, Reiszenstein (2a maniera per la verità), Blanco (in parte), Portogalli ecc. Nel merito debbo però ripuntualizzare quanto di già accennato nel mio scritto e cioè la esistenza di alcuni elementi che fanno ritenere plausibile un arretramento al VI sec. BC almeno di alcune parti degli scritti ermetici. Basti rammentare le affermazioni del Petrie (vedaso all'uopo il paragrafo relativo all'ermetismo) su alcuni passi certamente da collocare all'epoca della conquista persiana ergo ante i grandi pensatori greci. Tali elementi sono stati fortemente contestati dagli arianisti (la corrente tradizionalista tanto per intenderci) perché era in gioco la "credibilità" del pensiero greco.


Cordialmente Mario.

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Gentile sig. Mario,


ho visitato il suo sito e l'ho trovato estremamente interessante.


Sul tema degli scritti ermetici devo dire che il Casaubon aveva ragione ma solo in parte: gli scriti ermetici, infatti, sono nati dalla inedita fusione della visione platonico-cristiana di certe scuole gnostiche (penso in particolare alle scuole valentiniane) con la sapienza sacerdotrale tradizionale egizia.


Il suo saggio relativo ad Akhenaton contiene degli spunti di ricerca molto interessanti degni di essere sviluppati...


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Ho avuto modo di apprezzare il suo sito web valutandolo in modo positivo. Da anni studio le antiche scritture egizie nelle molteplici forme (demotico-jeratico ecc.). Lo studio di queste scritture mi ha fatto accostare alla speculazione filosofica e per essere più preciso al link esistente tra Grecia ed Egitto. Mi farebbe piacere se vorrà visitare il mio sito ancora in fase di "costruzione" per un suo sincero parere sulle tematiche in esso espresse. Cordialmente Mario.


Il sito è: http://digilander.iol.it/sesebi/


Re: Re: Ermetismo e gnosticismo


Gentile sig. Mario,


le cito quanto ha scritto in maniera illuminante Giovanni Filoramo a questo riguardo:


"Il trattato XIII,ad esempio, come il suo parallelo copto, si comprende soltanto sullo sfondo delle coeve dottrine gnostiche; e tratti chiaramente gnostici presentano I, IV, VII. Che dire, infine, dell'influsso della filosofia greca? [...] La dottrina del dio cosmico, della discesa dell'anima e del dio agnostos rivelano l'influsso determinante della filosofia ellenistica, dal platonismo allo stoicismo".


Che qualche scritto del corpus possa essere stato scritto in tutto o in parte in epoca anteriore nessuno lo mette in dubbio, ma nel complesso l'influsso della filosofia greca è evidente.


Qual'è il testo del Petrie a cui fa riferimento?


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Egregio Sig. Cogliandro,


la ringrazio per aver "visitato" il mio sito e per aver manifestato apprezzamenti in proposito. Quanto al problema dell'ermetismo rilevo che il suo orientamento si allinea con la prevalente dottrina "tradizionalista" facente capo al Festugière, Walter Scott, Reiszenstein (2a maniera per la verità), Blanco (in parte), Portogalli ecc. Nel merito debbo però ripuntualizzare quanto di già accennato nel mio scritto e cioè la esistenza di alcuni elementi che fanno ritenere plausibile un arretramento al VI sec. BC almeno di alcune parti degli scritti ermetici. Basti rammentare le affermazioni del Petrie (vedaso all'uopo il paragrafo relativo all'ermetismo) su alcuni passi certamente da collocare all'epoca della conquista persiana ergo ante i grandi pensatori greci. Tali elementi sono stati fortemente contestati dagli arianisti (la corrente tradizionalista tanto per intenderci) perché era in gioco la "credibilità" del pensiero greco.


Cordialmente Mario.

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Gentile sig. Mario,


ho visitato il suo sito e l'ho trovato estremamente interessante.


Sul tema degli scritti ermetici devo dire che il Casaubon aveva ragione ma solo in parte: gli scriti ermetici, infatti, sono nati dalla inedita fusione della visione platonico-cristiana di certe scuole gnostiche (penso in particolare alle scuole valentiniane) con la sapienza sacerdotrale tradizionale egizia.


Il suo saggio relativo ad Akhenaton contiene degli spunti di ricerca molto interessanti degni di essere sviluppati...


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Ho avuto modo di apprezzare il suo sito web valutandolo in modo positivo. Da anni studio le antiche scritture egizie nelle molteplici forme (demotico-jeratico ecc.). Lo studio di queste scritture mi ha fatto accostare alla speculazione filosofica e per essere più preciso al link esistente tra Grecia ed Egitto. Mi farebbe piacere se vorrà visitare il mio sito ancora in fase di "costruzione" per un suo sincero parere sulle tematiche in esso espresse. Cordialmente Mario.


Il sito è: http://digilander.iol.it/sesebi/


Re: Re: Re: Ermetismo e gnosticismo


Egregio sig. Cogliandro,




con riferimento al suo nuovo gradito messaggio cito alcuni passi di lavori inerenti la questione ermetica:




- “Le tre scuole di pensiero che emersero dalle macerie della religione egizia furono l’ermetismo, il neoplatonismo e lo gnosticismo. Gli ermetici rimasero provocatoriamente egizi … (Elaine Pagels, The Gnostic Gospels – New York 1979 pagg. XIX e segg.;




- “… gli studiosi hanno oscillato da un estremo all’altro riguardo la questione degli elementi egizi nell’ermetismo … i sostenitori del Corpus di origine egizia sono propensi ad allontanare nel tempo la datazione dei documenti… (A.G. Blanco, Hermeticism: bibliographical approach – 1984 Ed. Temperini and W. Haase pag. 2264);




- … parti del corpus, che fu composto chiaramente in epoche diverse, precederebbero per data non solo Alessandro Magno nel tardo IV secolo ma anche Platone cinquant’anni prima (F. Cumont: L’Egypte des Astrologues, Bruxelles 1937;




- Orientamento analogo si ravvede in R. Beck pagg. 2003 – 112 dell’opera “Religion (Heidentum:roemische Gotterkulte, orientalische kulte in der roemischen welt – Berlin. Ed. inglese da me consultata New York vol. 17.4)




- “… i più tardi concetti di nous e logos che sin qui si ritenevano introdotti dall’esterno in Egitto in data molto più tarda, furono già presenti in quest’epoca remota (allusione alla trad. della Memphite Teology fatta dal grande egittologo americano) … prima che i più antichi filosofi fossero nati. (James H. Beasted: The Philosophy of a Memphite priest (1rst ed. Chicago 1901);




- Sir Petrie, il grande fondatore della moderna egittologia a cavallo tra il XIX e XX sec. ritenne plausibile l’arretramento ad epoca persiana di molti passi dell’ermetismo per tutte una serie di considerazioni che in tal sede necessiterebbero di notevole spazio. Per un approfondimento in proposito cfr. F. Petrie: Historical references in Hermetic writings, Oxford 1908 pagg. 196, 224-5 ed anche consultare “Personal Religion in Egypt bifore Christianity, New York 1909 pagg. 85-91.




- La reazione a tali asserzioni da parte degli arianisti fu violentissima, anzi giudicata “scandalosa”. L’ellenista Walter Scott affermò testualmente in proposito "… se tali datazioni dovessero rivelarsi giuste, ne conseguirebbe di necessità un bouleversement di ogni concezione comunemente accettata del pensiero greco…" (W. Scott “Hermetica” 4 voll. Oxford 1924-1936 pagg. 45-46.




L’orientamento della “grecità” degli scritti ermetici, secondo le opposte correnti del “modello antico” risulterebbe errata ab inizio per il semplice fatto che il pensiero greco risulterebbe una riedizione riveduta e corretta di quello egizio. Punto e basta. La posta è naturalmente altissima ma, a mio avviso, meritevole di essere approfondita su base assolutamente scientifica libera da ogni pregiudizio.




Cordialmente,




Mario

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Gentile sig. Mario,


le cito quanto ha scritto in maniera illuminante Giovanni Filoramo a questo riguardo:


"Il trattato XIII,ad esempio, come il suo parallelo copto, si comprende soltanto sullo sfondo delle coeve dottrine gnostiche; e tratti chiaramente gnostici presentano I, IV, VII. Che dire, infine, dell'influsso della filosofia greca? [...] La dottrina del dio cosmico, della discesa dell'anima e del dio agnostos rivelano l'influsso determinante della filosofia ellenistica, dal platonismo allo stoicismo".


Che qualche scritto del corpus possa essere stato scritto in tutto o in parte in epoca anteriore nessuno lo mette in dubbio, ma nel complesso l'influsso della filosofia greca è evidente.


Qual'è il testo del Petrie a cui fa riferimento?


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Egregio Sig. Cogliandro,


la ringrazio per aver "visitato" il mio sito e per aver manifestato apprezzamenti in proposito. Quanto al problema dell'ermetismo rilevo che il suo orientamento si allinea con la prevalente dottrina "tradizionalista" facente capo al Festugière, Walter Scott, Reiszenstein (2a maniera per la verità), Blanco (in parte), Portogalli ecc. Nel merito debbo però ripuntualizzare quanto di già accennato nel mio scritto e cioè la esistenza di alcuni elementi che fanno ritenere plausibile un arretramento al VI sec. BC almeno di alcune parti degli scritti ermetici. Basti rammentare le affermazioni del Petrie (vedaso all'uopo il paragrafo relativo all'ermetismo) su alcuni passi certamente da collocare all'epoca della conquista persiana ergo ante i grandi pensatori greci. Tali elementi sono stati fortemente contestati dagli arianisti (la corrente tradizionalista tanto per intenderci) perché era in gioco la "credibilità" del pensiero greco.


Cordialmente Mario.

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Gentile sig. Mario,


ho visitato il suo sito e l'ho trovato estremamente interessante.


Sul tema degli scritti ermetici devo dire che il Casaubon aveva ragione ma solo in parte: gli scriti ermetici, infatti, sono nati dalla inedita fusione della visione platonico-cristiana di certe scuole gnostiche (penso in particolare alle scuole valentiniane) con la sapienza sacerdotrale tradizionale egizia.


Il suo saggio relativo ad Akhenaton contiene degli spunti di ricerca molto interessanti degni di essere sviluppati...


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Ho avuto modo di apprezzare il suo sito web valutandolo in modo positivo. Da anni studio le antiche scritture egizie nelle molteplici forme (demotico-jeratico ecc.). Lo studio di queste scritture mi ha fatto accostare alla speculazione filosofica e per essere più preciso al link esistente tra Grecia ed Egitto. Mi farebbe piacere se vorrà visitare il mio sito ancora in fase di "costruzione" per un suo sincero parere sulle tematiche in esso espresse. Cordialmente Mario.


Il sito è: http://digilander.iol.it/sesebi/


Re: Re: Re: Ermetismo e gnosticismo


Egregio sig. Cogliandro,




con riferimento al suo nuovo gradito messaggio cito alcuni passi di lavori inerenti la questione ermetica:




- “Le tre scuole di pensiero che emersero dalle macerie della religione egizia furono l’ermetismo, il neoplatonismo e lo gnosticismo. Gli ermetici rimasero provocatoriamente egizi … (Elaine Pagels, The Gnostic Gospels – New York 1979 pagg. XIX e segg.;




- “… gli studiosi hanno oscillato da un estremo all’altro riguardo la questione degli elementi egizi nell’ermetismo … i sostenitori del Corpus di origine egizia sono propensi ad allontanare nel tempo la datazione dei documenti… (A.G. Blanco, Hermeticism: bibliographical approach – 1984 Ed. Temperini and W. Haase pag. 2264);




- … parti del corpus, che fu composto chiaramente in epoche diverse, precederebbero per data non solo Alessandro Magno nel tardo IV secolo ma anche Platone cinquant’anni prima (F. Cumont: L’Egypte des Astrologues, Bruxelles 1937;




- Orientamento analogo si ravvede in R. Beck pagg. 2003 – 112 dell’opera “Religion (Heidentum:roemische Gotterkulte, orientalische kulte in der roemischen welt – Berlin. Ed. inglese da me consultata New York vol. 17.4)




- “… i più tardi concetti di nous e logos che sin qui si ritenevano introdotti dall’esterno in Egitto in data molto più tarda, furono già presenti in quest’epoca remota (allusione alla trad. della Memphite Teology fatta dal grande egittologo americano) … prima che i più antichi filosofi fossero nati. (James H. Beasted: The Philosophy of a Memphite priest (1rst ed. Chicago 1901);




- Sir Petrie, il grande fondatore della moderna egittologia a cavallo tra il XIX e XX sec. ritenne plausibile l’arretramento ad epoca persiana di molti passi dell’ermetismo per tutte una serie di considerazioni che in tal sede necessiterebbero di notevole spazio. Per un approfondimento in proposito cfr. F. Petrie: Historical references in Hermetic writings, Oxford 1908 pagg. 196, 224-5 ed anche consultare “Personal Religion in Egypt bifore Christianity, New York 1909 pagg. 85-91.




- La reazione a tali asserzioni da parte degli arianisti fu violentissima, anzi giudicata “scandalosa”. L’ellenista Walter Scott affermò testualmente in proposito "… se tali datazioni dovessero rivelarsi giuste, ne conseguirebbe di necessità un bouleversement di ogni concezione comunemente accettata del pensiero greco…" (W. Scott “Hermetica” 4 voll. Oxford 1924-1936 pagg. 45-46.




L’orientamento della “grecità” degli scritti ermetici, secondo le opposte correnti del “modello antico” risulterebbe errata ab inizio per il semplice fatto che il pensiero greco risulterebbe una riedizione riveduta e corretta di quello egizio. Punto e basta. La posta è naturalmente altissima ma, a mio avviso, meritevole di essere approfondita su base assolutamente scientifica libera da ogni pregiudizio.




Cordialmente,




Mario

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Gentile sig. Mario,


le cito quanto ha scritto in maniera illuminante Giovanni Filoramo a questo riguardo:


"Il trattato XIII,ad esempio, come il suo parallelo copto, si comprende soltanto sullo sfondo delle coeve dottrine gnostiche; e tratti chiaramente gnostici presentano I, IV, VII. Che dire, infine, dell'influsso della filosofia greca? [...] La dottrina del dio cosmico, della discesa dell'anima e del dio agnostos rivelano l'influsso determinante della filosofia ellenistica, dal platonismo allo stoicismo".


Che qualche scritto del corpus possa essere stato scritto in tutto o in parte in epoca anteriore nessuno lo mette in dubbio, ma nel complesso l'influsso della filosofia greca è evidente.


Qual'è il testo del Petrie a cui fa riferimento?


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Egregio Sig. Cogliandro,


la ringrazio per aver "visitato" il mio sito e per aver manifestato apprezzamenti in proposito. Quanto al problema dell'ermetismo rilevo che il suo orientamento si allinea con la prevalente dottrina "tradizionalista" facente capo al Festugière, Walter Scott, Reiszenstein (2a maniera per la verità), Blanco (in parte), Portogalli ecc. Nel merito debbo però ripuntualizzare quanto di già accennato nel mio scritto e cioè la esistenza di alcuni elementi che fanno ritenere plausibile un arretramento al VI sec. BC almeno di alcune parti degli scritti ermetici. Basti rammentare le affermazioni del Petrie (vedaso all'uopo il paragrafo relativo all'ermetismo) su alcuni passi certamente da collocare all'epoca della conquista persiana ergo ante i grandi pensatori greci. Tali elementi sono stati fortemente contestati dagli arianisti (la corrente tradizionalista tanto per intenderci) perché era in gioco la "credibilità" del pensiero greco.


Cordialmente Mario.

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Gentile sig. Mario,


ho visitato il suo sito e l'ho trovato estremamente interessante.


Sul tema degli scritti ermetici devo dire che il Casaubon aveva ragione ma solo in parte: gli scriti ermetici, infatti, sono nati dalla inedita fusione della visione platonico-cristiana di certe scuole gnostiche (penso in particolare alle scuole valentiniane) con la sapienza sacerdotrale tradizionale egizia.


Il suo saggio relativo ad Akhenaton contiene degli spunti di ricerca molto interessanti degni di essere sviluppati...


Cordiali saluti,





Massimo Cogliandro



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Ho avuto modo di apprezzare il suo sito web valutandolo in modo positivo. Da anni studio le antiche scritture egizie nelle molteplici forme (demotico-jeratico ecc.). Lo studio di queste scritture mi ha fatto accostare alla speculazione filosofica e per essere più preciso al link esistente tra Grecia ed Egitto. Mi farebbe piacere se vorrà visitare il mio sito ancora in fase di "costruzione" per un suo sincero parere sulle tematiche in esso espresse. Cordialmente Mario.


Il sito è: http://digilander.iol.it/sesebi/